Le città sommerse

Le città sommerse, la città di Is:

Ys or Is, a volte chiamata "Ker Ys" (Kêr-Is in bretone), è una città leggendaria della Bretagna, che sarebbe stata assorbita sotto l’oceano. Probabilmente derivata da un tema celtico sulla donna dell’Altro Mondo, la leggenda della città di Ys è chiaramente influenzata dalla religione cristiana. Il solo elemento originale che ne esiste è il personaggio di Dahut. La versione agriografica di Pierre baud, la più vecchia versione conosciuta, vede già la sommersione della città come il risultato dai peccati dei suoi abitanti, che valorizza gli evangelisti bretoni.

Una tradizione bretonne recente ha fatto di Ys la capitale di Cornovaglia del re Gradlon, presunta essere stato costruito al largo della baia di Douarnenez. Questa leggenda costituisce uno dei racconti bretoni più popolari, e più conosciuti in Francia.

L’origine di questa leggenda sarebbe una convergenza tra due miti: le città assorbite sotto l’oceano o un lago, e le donne dell’altro mondo, in particolare gallese ed irlandesi. Il mito originale potrebbe essere quello di una fata dell’Altro Mondo, la guardiana delle dighe e chiuse, che protegge una città dall’oceano, ma che causa finalmente la sua sommersione.

La leggenda iniziò a prendere forma alla fine del XV secolo con la pubblicazione nel 1495 dell’opera agiografica di Pierre Le Baud "Chroniques et Ystoires des Bretons" (Cronache et Storie dei bretoni)
Quest’opera presenta la sommersione della città di Ys come la punizione richiesta per i peccati dei suoi abitanti. Erano note solo i nomi di re Gradlon e San Corentino.
Bertrand d’Argentré riportò di nuovo la leggenda nel 1583. Al WVII secolo, è arricchita nella "Vie de Saint Guénolé" (Vita di San Guénolé) pubblicata da Albert Le Grand. La messa in scena del personaggio di Dahut, figlia depravata del re Gradlon completa poi la cristianizzazione del mito.
Nel XIX secolo, diversi eruditi, collezionisti di leggende e scrittori hanno sviluppato nuove versioni. Alcuni sono basati sulla tradizione orale. Si possono citare "Barzaz Breiz" (Théodore Hersart de La Villemarqué), "Légendes de la mer" (Leggende del mare) (Paul Sébillot), o "La légende de la mort chez les Bretons armoricains" (la Leggenda della morte tra i bretoni armoricani) (Anatole Le Braz).
Le altre sono opere letterarie: "Le Foyer breton" (La casa bretone) (Émile Souvestre), "La légende de Ker Ys" (La leggenda di Ker Ys) (Maupassant).
Nel 1926, in “La légende de la ville d’Ys” (la leggenda della città di Ys) in base ai testi antichi, Charles Guyot introdusse il nuovo personaggio di Malgven, regina del Nord e madre di Dahut, oltre al cavallo Morvarc’h. Questa versione è oggi il racconto di riferimento.
Ciascuno dei tre personaggi fondamentali della leggenda della città di Ys svolge un ruolo particolare. Il santo (Corentin o Guénolé) incarna il Bene, Dahut incarna il Male e il re Gradlon incarna l’uomo destinato a scegliere tra il Bene e il Male.
Alcuni autori vedono nel mito l’illustrazione di antichi conflitti: valori pagani contro valori cristiani, o el conflitto tra valori patriarcali e matriarcali.
Il mito delle città sommerse si unisce allo stesso tempo a quello degli “altri mondi” celtici che giacciono sott’acqua, a quello dei miti universali delle alluvioni e alle memorie storiche delle catastrofi di sommersione marina.
In Irlanda, una storia del "Livre noir de Carmarthense" (Libro nero di Carmarthense) è uguale alla storia della città di Ys. Alcuni collezionisti di leggende ritengano che le numerose testimonianze orali possano incoraggiarci a mantenere il presupposto di una tale catastrofe.

The Escape of King Gradlon
E.-V. LUMINNAIS, around 1884: The escape of King Gradlon from the city of Is: "King Gradlon get caught in his town of Ys by the waters of the ocean. He only had time to escape on horseback with his daughter and Saint Guénolé. Saint Guénolé said to the king "Get rid of the demon you are carrying on your horse, because it is him who, by his disorders, has drawn the wrath of heaven". The king, listening to the voice of God, had courage to give up his daughter and could reach the place which became Douarnenez " (note appearing in the "Livret du Salon" (Booklet of the Salon) of 1884).

A Pleumeur-Bodou, parliamo di una città sommersa, perfettamente attiva e commerciale, in una storia evocata dai narratori del Tregor alla fine del XIX secolo e riportata da Anatole LE BRAZ nella sua celebre opera sulla leggenda della morte (1893) :

"Una donna di Pleumeur-Bodou, che scendeva sulla riva per attingere l’acqua del mare per cucinare il suo pasto, vide improvvisamente apparire davanti a sé un immenso portico.
Lo attraversò e si trovò in una splendida città. Le strade erano piene di negozi illuminati. Magnifici tessuti sono stati esposti nelle vetrine dei negozi. Aveva gli occhi abbagliati e camminava, la bocca spalancata, in mezzo a tutte queste ricchezze.

I mercanti erano sulla porta di casa.
Mentre passava vicino a loro, gridavano: 
— Compraci qualcosa! - Compraci qualcosa!
Era sbalordita, impazzita.
Alla fine, finì per rispondere a uno di loro: 
— Come vuoi che ti compri qualcosa? Non ho soldi da spendere 
— Bene! è grande danno, ha detto il commerciante. Se ci avessi comprato qualcosa, ci avresti liberati tutti...

Non appena ebbe parlato, la città scomparve.

La donna si è ritrovata sola sulla riva. Era così commossa da questa avventura che svenne. Gli ufficiali della dogana che facevano una ronda l’hanno trasportata a casa sua. Quindici giorni dopo, è morta ".
(Raccontato da Lise Bellec. - Port-Blanc.)

The Ile-Grande Archipelago in the 19th Century
Is the city of Is submerged in the bay of Pleumeur-Bodou?

Fonti:
- Wikipédia : la città di Ys
- La leggenda della morte (1893)

Vedi anche:
- Selezione di libri sulle leggende di Bretagna

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